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ZIFFIRARRI AL CARTOCCIO Pentola
di John Sebastian Moran, Eothien Nahar e Ice Green

Ingredienti per porzione: 100 g di polpa di Ziffirrarro (in mancanza potete usare coniglio con cinghiale), aceto di mele, rosmarino, alloro, prezzemolo, 1 cucchiaino di zucchero, pepe bianco e pepe nero macinati, peperoncino, 1 cl. di vino rosso, sale, olio.

Per la sfogliatina di pane (ingredienti per 4 sfogliatine): 250 g di farina tipo 0, 130-150 ml. di acqua tiepida, 1 cucchiaino di sale, 10 g di lievito di birra, 1 pizzico di zucchero.

Per la salsa (ingredienti per 4 porzioni) : 2 spicchi d’aglio, 2 rametti di rosmarino, 5-6 foglie di salvia, origano, cannella, zenzero in polvere, olio d’oliva, 1 uovo di Serpente Giallo del Deserto (in mancanza va bene anche un uovo di gallina), 80 g di burro, aceto, 1 cucchiaio di miele, sale.

Per questa ricetta, tipica dei Sultanati di Ylaruam, l’ingrediente principale è la carne del toporagno gigante del deserto di Ylaruam. È una bestiolina simpatica che non viene mai cacciata da piccola (e la cosa viene guardata mooolto male nella xenofoba Ylaruam) per non mettere in pericolo la specie e perchè la carne ha il giusto sapore solo nella bestia adulta. La parte che ci interessa è nei quarti posteriori di questo animale, gli Sifirrar, appunto, plurale irregolare di Sufruur, che in Ylarish (lingua locale) vuol dire - ahimè! - deretano (ma è un’espressione molto “polite”). Detta carne ha l’aspetto e la consistenza del coniglio, ma un sapore molto più deciso e particolare. Non avendola sottomano, potete sostituirla con polpa di coniglio e cinghiale in parti uguali: l’aroma e il gusto sono molto somiglianti. Se è vero che a corte si usano ricette più elaborate, è vero anche che gli intenditori (inclusi molti nobili), preferiscono mangiarlo “al cartoccio”, come lo fanno nel suq. Meno igienico, forse, ma più sincero come gusto. Esistono molte varianti. Ecco quella che sono riuscito ad estorcere ad un mercante di passaggio a Biazzan (non ne voleva sapere di parlare, ed il mio Ylarish è un po’ scarso, per cui non garantisco verità).

Mettete la carne in marinata almeno 24 ore prima di cuocerla, con 1 cl. di vino rosso robusto di ottima qualità (suggerisco un Valtolis del Granducato o un Cecuba di Thyatis), 1 cucchiaio di aceto di mele e 1 cucchiaino di zucchero ogni 100 g di polpa (se preferite potete usare aceto balsamico), un rametto di rosmarino e 3-4 foglie di alloro spezzettate, 1 spolverata abbondante di pepe bianco e pepe nero. Aggiungete 1 peperoncino rosso intero e lasciate riposare.

Preparate l’impasto per la sfogliatina di pane che servirà da cestino: sbriciolate il lievito raccogliendolo in una ciotola, unite lo zucchero e metà dell’acqua e stemperatelo bene. Lasciate riposare per 10-15 minuti: sulla superficie si formerà una leggera schiuma. Ponete la farina in una terrina, cospargetela con il sale, fate un piccolo incavo al centro e in questa versate il lievito preparato, dopo averlo rimescolato, e l’acqua restante. Mescolate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una massa che abbia assorbito tutta l’acqua. Lavoratela su di una spianatoia spolverizzata di farina per 5-7 minuti, fino ad ottenere una pasta morbida ma non appiccicosa. Nel dubbio, chiedete consiglio alla più vicina bottega di fornaio (sì, lo so che potreste anche comprare lì direttamente il pane, ma allora che gusto c’è? E poi il pane a forma di cestino per gli ziffirarri si trova solo a Ylaruam. Dunque non rompete e andiamo avanti). Lasciate lievitare per due ore circa in una terrina coperta da un telo. Rovesciate l’impasto sul tavolo leggermente infarinato e lavoratelo per altri 2 minuti. Dividetelo in 4 parti più o meno uguali e spianatele bene con il mattarello (va bene anche una clava da guerra). Ungete appena d’olio 4 terrine di circa 10 cm. di larghezza e 4-5 di profondità. Disponete le spianate di pasta su queste terrine e fatele bene aderire, dando loro la forma della terrina. Mettete poi in forno a 230° per circa 12-15 minuti. Staccate le sfogliatine così ottenute dalle terrine e mettetele da parte.

Preparate la salsa: soffriggete in un paiolo l’aglio, la salvia e il rosmarino con l’olio d’oliva. A parte sbattete l’uovo di serpente intero con il burro. Aggiungete uno spruzzo d’aceto, una spolverata di cannella e zenzero e un cucchiaio di miele. Unitevi il soffritto (ben scolato dall’olio), regolate di sale e mettete nel frullatore fino ad ottenere una salsa densa e cremosa (se troppo asciutta, potete aggiungere un goccio di latte o panna). Mettetela da parte e lasciatela riposare.

Togliete lo ziffirrarro dalla marinata, fatelo a pezzetti (sui 3-5 cm) e fatelo dorare per non più di 2 minuti in una padella di ferro (in mancanza, va bene anche una antiaderente). Sulle bancarelle di Ylaruam, lo ziffirrarro così dorato viene tenuto in caldo in un forno di coccio a media temperatura. Mai più di 1 ora, ma di solito non serve, in quanto gli ziffirrarri vendono bene. Appena occorre lo si tira fuori dal forno e lo si frigge in una padella appena unta d’olio (o burro, se preferite) finchè non assume il colore desiderato. Servite rovente (con stuzzicadenti in legno) nei “cartocci” di pane già preparati, con la salsa a parte. A Ylaruam lo ziffirrarro così servito costa all’incirca 1 MA per una porzione abbondante.

Se non avete intenzione di affrontare gli elaborati preparativi dei “cartocci” di pane, potete servire gli ziffirrarri su di un piatto da portata, adagiati su di un letto di fette di pane leggermente tostate nel forno e con la salsa a parte.

Come nota zoologica, ecco le caratteristiche del toporagno gigante (versione adulta).

TOPORAGNO GIGANTE
CA: 5 (è molto agile) o 2 se fugge (può toccare i 95 Km/h)
DV: 2+1*** (3-17 pf. Di solito 10)
Movimento: 45/15 mpr (se non fugge)
Attacchi: 1 morso e 1 artiglio o 1 spazzata di coda.
Ferite: 1d6/1d3 o 1d3+TS Vs. Raggio della morte (si applica il bonus sia della Forza che della Costituzione). Se si fallisce si è a terra (-4 al TPC, +4 alla CA. Il toporagno attacca a +4).
Numero Mostri: 2 (in caccia sono sempre accoppiati) o 1d12 (nella tana)
Morale: 6 (9 con le spalle al muro).
AM: N. Neutrale
Tesoro: nil
Px: circa 75 cad.
Abilità speciali: Infravisione a 30 metri. Immune a tutti i veleni di serpente della zona desertica/stepposa. Immune a qualunque luce abbagliante, anche magica.
Descrizione: Lunghezza 1,2 metri. Mantello fulvo (sorprende con 1-4 su 1d6 nel deserto). Lunga coda (1,1 mt.) bilanciata con estremità ossea. 3 paia di zampe (solo le posteriori sono buone), cresta cornea lungo le sopracciglia. Occhi bianchi ed inespressivi, collo lungo e sinuoso, artigli pronunciati (5 cm.) e affilati, denti su due file, corti ed affilatissimi. Un cliente difficile, anche perchè uno caccia e l’altro si nasconde di copertura. Vive in media 10-12 anni. Principale predatore di rettili velenosi nel deserto. Alcune tribù (i Banian, per esempio) usano catturarne 1 cucciolo alla volta, che diventerà la cavalcatura del capo e che va considerato (addestramento e dieta più ricca) come un 3+1 DV (16 pf di solito), velocità -1/5, +2 ai TPF. Sono sacri.
N.B. I Banian sono una specie di “goblin” di Ylaruam, con forti tendenze allo sciamanesimo ed allo stupro (in qualsiasi ordine) e sono odiati da TUTTE le popolazioni di Ylaruam per i danni che causano (3 MO nelle città importanti per ogni testa di Banian portata a palazzo).

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