The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

23.03.04

A little break...

Che cambiamento. Hierax se ne accorse subito, sulla via del ritorno dalla casa del Sindaco di Dèsia. Avevano mangiato come dei re e la conversazione era stata piacevole e varia. Il Sindaco, a dispetto della facciata austera e marziale che riservava alle ore d’ufficio, era un uomo in grado di scherzare e di parlare un po’ di tutto. Era anche un discreto suonatore di liuto, e l’ultima ora, nel cortile della villa, tra bicchieri del superbo vino di Dèsia, filastrocche e ballate, era volata via.

Eppure per tutto il tempo i quattro ospiti non avevano fatto altro che pensare agli eventi della giornata, a come potevano incastrarsi uno con l’altro, a chi c’era dietro la morte di Dasslock. Si interrogavano sul misterioso giullare assassino, sulla torre della chiesa nera di Talitha, sulla casa saccheggiata, sui registri mancanti, sulle enigmatiche parole del capocarico degli spedizionieri, sulla scatoletta che tutti sembravano cercare ma che era sparita chissà dove.

Cercavano di fare al sindaco le domande giuste, per vedere se ne sapeva qualcosa ma senza tradire troppo interesse. Dopotutto, erano là in veste di ambasciatori ierendiani, e dovevano solo consegnare una cassa con qualche quadro e qualche arazzo.

Rientrando a casa, nel fresco della sera, i tre conti di Corran Keep erano euforici. Procedevano qualche passo dietro Hierax, attardandosi ogni 10 metri a comiziare, discutere e litigare su chi stesse seguendo le ipotesi più probabili. Il mistico, all’ennesima interruzione della camminata, sorrise e si mise ad aspettare, gustandosi il profumo che proveniva dai campi di fiori coltivati sotto le mura vecchie. Era bellissimo vedere i suoi amici tornare lentamente a come dovevano essere stati non molti anni prima. Solo apparentemente preoccupati, ma in realtà felici di essersi trovati per le mani un bel mistero da risolvere, indizi da cercare e collegare, parole da vagliare, prove da trovare. Sembravano dei bambini che avevano ripreso a fare un vecchio gioco divertente. Certo, alcune ipotesi sfioravano la paranoia acuta (ed ovviamente provenivano da Ice Green), ma in generale i tre sembravano sapere il fatto loro. Ripensava alla mattina di quello stesso giorno, quando li aveva aiutati ad intrufolarsi nella bottega di Desslock. Uno a fare il palo e gli altri a controllare, litigio obbligatorio su chi dovesse entrare per primo e perché. Sentiva i loro cervelletti che elaboravano, impegnati per la prima volta dopo tanto tempo a pensare alla scusa da propinare ad una sentinella troppo curiosa o ad un sergente troppo zelante, invece che alla soluzione di qualche assurdo enigma in qualche tempio rosso dimenticato dagli Dei, coperto di rampicanti ed infestato da scimmie e serpenti.

Ora si stavano dirigendo verso l’abitazione di Desslock, vicina alla loro stessa taverna. Attenti alle ronde notturne ed ai rumori sospetti. Moran era già pronto ad entrare, ed Ice a seguirlo ("ci vorrà qualcuno di intelligente, là dentro", aveva detto il mago). Feringel e Hierax sarebbero rimasti a fare la guardia fuori. L’operazione di ficcanasaggio era cominciata. I tre conti la stavano prendendo dannatamente sul serio, e questo a Hierax non poteva che far piacere. Li guardava indagare, li vedeva divertirsi. Per la prima volta dopo mesi, semplicemente, gli sembravano felici. Salì agilmente su una botte e poi sul tetto e si mise a scrutare la strada, sperando che nessuno giungesse a turbare quel momento...

Vergato col sangue da | 11:37 | Commenti(0)