The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

17.10.06

Nomina sunt omina

Il bardo si stava ancora meravigliando come mai non fosse caduto alcun bicchiere. Si era girato verso Kenis, dimenticandosi completamente del liuto che gli penzolava dietro la schiena. Vide, mentalmente, lo strumento musicale colpire le bottiglie vuote allineate sul tavolo. Sentì nella sua testa l'orribile rumore dello schianto multiplo, i cocci ovunque, schizzi di birra sui vestiti, noccioline per terra. E invece non accadde nulla...

- Attento con quella chitarra!
- Liuto.
- Quello che è... stavi per fare un disastro.
- In effetti...

Il bardo, pensoso, si sedette comodo e allontanò da sé uno ad uno i boccali.
- Allora, che altro hai sentito di così tremendamente adatto ad entrare nel tuo romanzo?
- Fai poco lo scemo, Kenis. Lo sai che è un lavoraccio lungo e tedioso. E poi non voglio tornare nell'altro continente prima di qualche settimana ancora. Forse qualche mese.
- Perchè?
- Rheddrian. Sta aspettando che tornino i Corran Keepers da... dovunque siano.
- I che?
- I Corran Keepers. I conti di Corran Keep. Sono dei nostri.
- Aah. Ok...

Kenis si versò un altro goccio ed esortò il bardo a continuare.

- Allora, dimmi.
- Sono solo i nomi, da queste parti. Cavolo, non lo so, sono strani. Esattamente il tipo di cose che Rheddrian ci ha detto di cercare.
- Tipo? Roba nuova?
- Più o meno. Ti ricordi quando ti ho menzionato quel villaggio, mesi fa?
- La fonte di Arik?
- Esatto.
- Cavolo, un nome da far gelare il sangue. Hai indagato?
- Si, e non ci crederai. In questo posto parlano una lingua impossibile anche per me, però ho fatto qualche domanda. Ain o Ein Arik è il nome, giusto?
- Giusto.
- Beh, tieniti perchè Ain, o Ein, non vuol dire solo fonte. Anzi.
- Non dirmi che...
- Ci puoi scommettere la tua spada. Ein vuol dire occhio!
- Porca miseria bastarda e ladra! Per le orecchie di Pflarr... e adesso cosa?
- Adesso? Ora ti dico io adesso cosa. Arik è stato bandito da qualche parte, molto lontano da qui. Ci ha provato, molto tempo fa, a tornare. Proprio da Ierendi. Un occhio di Arik è saltato fuori in una miniera di un'isola del sud. Indovina chi lo ha rimadato indietro?
- Lord Nemrodussempresialodato?
- Haaa-haaa. Divertente. No. Sono stati i CK.
- Scusa?
- I Corran Keepers, Kenis! È un acronimo! E sveglia, su!
- Ok. Registrato. CK = Corran Keepers.
- Quindi adesso abbiamo una nuova pista da battere. Miniere e pozzi in zona. Le dobbiamo girare tutte. Tu prendi il villaggio ed il nord. Io prendo la zona degli uliveti a sud.
- Andata. Ne avremo da fare.
- Non immagini quanto...
- Che c'è? Sei preoccupato?
- Altroché... secondo me qui stiamo seduti su una polveriera. Non indovinerai mai chi ho conosciuto ieri.
- Wow... chi?
- Donna...
- BRAVO!
- Aspetta. C'è di più. Tutto sembra meno che una locale.
- Nemmeno tu.
- Ottimo punto. Comunque: bella, intelligente, viaggiatrice, parla tre lingue, più o meno la mia età. Sembrerebbe una del Sind, dalla religione e dal nome. E dico, sembrerebbe.
- Perchè? Che religione segue?
- Qualcosa del pantheon Sind. Ma non semrava nemmeno troppo devota, anzi. Quasi laica.
- Cavolo. Ma è la donna perfetta! E che ci fa qui in questa palla di fango?
- Lavora. Da tre anni ormai. Il punto, anzi, il problema, è un altro. Il nome.
- Sarebbe?

Kenis sembrava davvero più concentrato sull'immaginarsi la nuova amica di Ossian che preoccupato. L'ennesima paranoia millenaristica del suo collega non sembrò destare in lui pensieri troppo profondi.

- Il suo nome significa "Eterna".
- Uh, caspita. Sono impressionato e scosso nella mia fiducia negli Dei... quindi?
- Sai come si dice Eterna nella sua lingua?
- No, ti prego, dimmelo...
- Nithia.

Il bicchiere cadde di mano a Kenis, stavolta...

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10.10.06

Il soldato fedele

L'invito non è arrivato.
Cosa ti aspettavi, Elfo? Stavi iniziando a fidarti un po' troppo di quel vecchio arrogante. Sempre sia lodato.
E adesso cosa vuole da noi? Che ce ne stiamo a Corran Keep a occuparci di quattro pietre cadenti e di una strada polverosa in attesa che quel mago arrogante ci conceda di parlare con lui?
Sembrerebbe proprio così, caro Fëaringel. A meno che non vi inventiate qualcosa di meglio da fare.
Per esempio?
Dovresti farmelo tu, l'esempio. A meno che, avere a disposizione un'ancora di salvezza verde smeraldo su cui contare nei momenti del bisogno non ti abbia rammollito troppo. Pensa col tuo cervello Elfo, se te ne è rimasto ancora un po'.
Vorrei sapere almeno che fine hanno fatto quei poveracci alphatiani...
Di loro mi preoccuperei relativamente. Sarei più preoccupato per voi e di quello che potrebbe succedervi.
Temi qualche scherzo da parte di Rahab?
Non sottovalutare te e i tuoi amici, Elfo. Pensa a qualcuno più in alto.
L'Arcinquisitore?
Fëaringel, ragiona col tuo cervello. A chi hai prestato giuramento di fedeltà, negli ultimi tempi?
All'esercito alphatiano...
Fuoco. Inizi ad usare le tue potenzialità nascoste.
Hai ragione! Questo è quello che dubitavo fin dall'inizio. Ma certo, non può essere che così! Noi, è vero e avevo sottovalutato quanto questo fosse determinante, abbiamo giurato fedeltà all'esercito alphatiano. Ci sono due fattori che rendono questo fatto importante.
Bene, bene, Elfo, ti seguo.
Primo: l'esercito alphatiano è in guerra.
Questa non è una novità.
Secondo: l'Imperatrice Eriadna ci conosce molto bene.
Anche questa non è una novità.
Ragionando in grande, non può passare inosservato, all'Imperatrice di Alphatia e alla sua intricata rete di spie e ai suoi potenti mezzi magici, che quattro persone legate all'Arcinquisitore Nemrodus e che in passato le hanno dato filo da torcere, seppure come una puntura di zanzara, abbiano deciso di arruolarsi nel suo esercito in guerra.
Mmmh, vediamo dove vuoi arrivare...
C'è anche una terza cosa: Nemrodus riesce ad arrivare al Mondo Cavo con un Cancello e Eriadna no? Potrebbe anche essere così, ma dubito che uno dei più potenti maghi di Alphatia, e quindi di tutto il mondo conosciuto, debba usare un ascensore per andare a visitare le colonie del suo Impero. A meno che Nemrodus non sia un semidio, cosa che sospetto, e Eriadna no, ragion per cui le sono precluse le illimitate risorse dell'Arcinquisitore. Sempre sia lodato. Ma se anche lei fosse una specie di semidio...
Taglia, Fëaringel. Molta carne al fuoco: arriva al dunque.
Do per scontate alcune cose: che Eriadna sappia esattamente dove noi siamo in questo momento e come ci siamo arrivati. Che Nemrodus sappia esattamente che Eriadna sa queste cose (scusa il ragionamento contorto) e si aspetta una sua risposta. Insomma, se non ci fosse qualcosa in ballo di molto grosso, e credo che da questo qualcosa dipenda anche qualche equilibrio nella guerra, penserei che Eriadna e l'Arcinquisitore stiano semplicemente giocando con una scacchiera in cui ci siamo anche noi come pedine.
Inizi a prenderti troppo sul serio.
Segui il mio ragionamento, prima: vorrei fare una cosa che credo troverà d'accordo almeno due su tre dei miei compagni. E il terzo lo convinciamo dopo.
Risparmiami i nomi. Sarebbe?
Alphatia è in guerra con Glantri e Thyatis. Ierendi, come regno, è neutrale. Nemrodus secondo me no, ha troppo da guadagnarci.
Quindi voi, Conti del Corran Keep a Ierendi, siete neutrali e potete tranquillamente tirarvi fuori dal giochino sadico dei due contendenti, è questo che intendi?
Ora sei tu che ragioni in piccolo, Narbeleth. Noi a Ierendi paghiamo le tasse: noi non siamo neutrali, ma pienamente schierati dalla parte di Alphatia come soldati del suo esercito.
Sei completamente impazzito?
No. Cosa credi che si attenda Eriadna da noi? Forse sarò troppo megalomane, ma se non si aspetta che siamo leali nei confronti del suo esercito, perlomeno è in attesa che ci sdebitiamo del fatto che la scorsa volta ci ha risparmiato la vita.
E come credi che reagirebbe l'Arcinquisitore?
Se ha intenzione di usarci in qualche modo in futuro, non ci eliminerà. Ha già avuto molte occasioni per farlo. E lo stesso credo che stia facendo Eriadna.
Va bene pensare in grande, ma così esageri.
Ascolta, Narbeleth: per me è l'unico modo per tirarci fuori dai guai. Per Nemrodus siamo pedine di cui dispone come vuole, ma non gli abbiamo giurato fedeltà assoluta. Naturalmente siamo legati a lui molto di più che da un giuramento formale e mai avrei intenzione di tradirlo o di fargli qualche scherzo che pagherei immediatamente con la dannazione eterna. Questo lo sa bene anche Eriadna, che però sa anche che noi, finché non finisce questa guerra, siamo suoi soldati e le dobbiamo obbedienza. Ma questo è ben noto a Nemrodus, e anzi ci ha spinto lui a giurare fedeltà ad Alphatia, seppure come copertura, quando ci ha invitati a "raccogliere qualche piccola informazione su qualche strano movimento di cui mi è giunta una vaga voce dalle isole di Ochalea". Alla faccia degli strani movimenti!
Un po' contorto, in effetti, ma mi è abbastanza chiaro: ho capito che vuoi andare ad Alphatia.
A Sundsvall, per l'esattezza, al Palazzo Imperiale, dove spero che Eriadna ci riceva senza incenerirci prima.
A fare cosa, se posso?
A raccontare di persona come sono andate le cose: niente di più che un rapporto dei suoi soldati dopo un episodio che potrebbe riguardare la guerra in corso.
E se Nemrodus lo scopre?
Nemrodus probabilmente ha già capito cosa voglio fare e sta giocando per qualche posta che solo lui conosce. L'unico che potrebbe mettersi di traverso è Rahab, o magari l'Arcinquisitore potrebbe mandarci Sith per qualche intimidazione e tenerci in guardia dal giocargli qualche scherzo. Ma a parte questo e parecchi intoppi di viaggio, non credo che Nemrodus cercherà di impedirci di andare da Eriadna.
Quando intenderesti partire?
Non appena riuscirò a convincere i miei amici.

Vergato col sangue da | 19:13 | Commenti(0)

08.10.06

Fuggitivi

In alto, sulla terrazza dell'ultimo piano della Torre di Sybaros, sotto la Guglia di Stella Vivente, Sua Eccellenza l'Arcinquisitore Nemrodus osserva la città di Ierendi che si desta. Un'alba come tante, a Ierendi. Il suo sguardo si posa a lungo sull'est. La maschera lo protegge dal chiarore del sole che si alza maestoso sulle acque del porto.
Un albatro si posa sulla balconata di fianco a lui. Il pennuto zampetta velocemente verso la figura ammantellata di verde; una mano guantata esce dalla cappa, per grattare leggermente la testa dell'Albatro.

Beato te... Uh, ma chi... Sith ?

L'albatro resta qualche istante a farsi grattare sotto il becco, solo per levarsi di colpo in volo, lanciando il suo richiamo. L'arrivo di un nuovo personaggio lo ha spaventato. Una figura ammantellata, che si inginocchia devotamente al fianco di Nemrodus.

- Ci hanno già provato, Sithjanka?
- Sì, mio signore. Poco dopo essere usciti dal portale
- Quanti erano?
- Solo uno. Una coincidenza sfortunata.
- Per lui... È ancora vivo?
- Sì, mio signore. L'ho solo paralizzato. Ma erano d'accordo, e data la situazione in cui li abbiamo trovati dovevano essere già pronti ad una simile evenienza.
- Un piano ben congegnato, non c’è che dire. Chi ne è l'artefice ?
- Non lo sappiamo. Potrebbe essere morto durante l'assalto degli Azcan, o prima. C'erano molti corpi dall'altra parte, ed il collasso del tunnel è avvenuto diverso tempo fa.
- Certo, immagino. Proviamo a scoprirlo, se possibile... Comunque sono coraggiosi, no?
- Hanno onorato la loro Imperatrice. Il viaggio tra i piani non funziona nel Mondo Cavo...
- Non per loro.
- Esatto. Non avevano motivo di studiare l'incantesimo, sarebbe stato uno spreco. Ma uno di loro doveva averne uno pronto, per queste emergenze, per precipitarsi a Sundsvall.
- E gli altri?
- Gli hanno fatto da scudo, appena ha iniziato a recitare la formula.
- Però!
- Non è stato difficile sbarazzarsi di loro, ma il mago ce l'aveva quasi fatta.
- Sono felice che abbiano aspettato che quei quattro si fossero allontanati. Non si sa mai.
- Tutto è andato per il meglio, mio signore.
- Adesso dove sono tutti?
- Sotto la torre, perquisiti e spogliati dei loro averi. Libri magici, armi, corazze, pergamene e pozioni. Tutto.
- Bene, una discreta aggiunta al nostro magazzino, direi. Stai attento pero`: sento che ci hanno gia`riprovato. La barriera è troppo forte, per loro, e senza il mio consenso non possono varcarla, ma non li sottovalutiamo. Ci sono molti modi per nascondere anelli, bacchette o pergamene. Anche se è molto improbabile, qualcuno potrebbe sfuggirmi.
- Sono incatenati, con un anello di Baaka, come comandato.
- Bene. Se ci riprovano, comunque, pensaci tu. Non mi basta che se ne stiano buoni. Devono collaborare appieno, e la loro volontà deve essere piegata alla mia. Spezza il loro spirito, Sithjanka. Ammorbidiscili per bene. Devono mangiare dalle nostre mani, dobbiamo diventare, ai loro occhi, gli unici e soli padroni che conoscono.
- E l'Imperatrice ?
- L'ho già avvertita. Si deve essere accorta subito che stavamo tentando qualcosa e l'ho anticipata. Anche se sembra una strega credo che ci tenga, ai suoi sudditi. Sa che se alza solo un dito verso Sybaros non ne torna uno a casa. Le ho anche promesso che li tratterò bene, e che chiederò solo lo stretto indispensabile. In fondo, lei sa che lavoro per il bene comune.
- Ma è orgogliosa !
- Bravo, Sithjanka. Ben detto. Conoscendola, per dimostrare il punto tenterà qualcosa. Un'operazione sotto copertura, di quelle anonime, con pedine non riconducibili a lei, almeno non ufficialmente. Ci proverà. Ci proverà di sicuro...
- Quindi ?
- Quindi mettiti d'accordo con Vargas. Doppi turni per lui e le Quarantanove Fortezze, dal Tempio a questa stanza. Poi sigilla il sotterraneo e libera i Guardiani. Accesso ristretto solo a me, te e Rahab. Nessuno deve scendere sotto il Tempio, finché non ho finito.
- Sì mio Signore, me ne occuperò subito.
- Perfetto. Mi aiuterai, durante l'interrogatorio. Devi fare quello cattivo; sono sicuro che non è un problema. Quando saranno ammorbiditi, entrerò io, e sarò la figura paterna che interviene a fermare i tuoi eccessi di zelo...
- E Lord Rahab ?
- Meglio di no. Interverrà lui solo se io e te non riusciremo a piegarli. Vorrei evitare di rimandare dei vegetali ad Eriadna.
- I Conti di Corran Keep?
- Me ne sono già occupato. Sono lontani, adesso, diretti a casa. Non li voglio tra i piedi, nei prossimi giorni. Ora vai, prepara tutto. Scendo tra un'ora.
- Sì, mio signore.

La figura di Sithjanka si allontana rapidamente giù per le scale della Torre, lasciando Nemrodus solo coi suoi pensieri.
Già, meglio così. Non credo che Moran o Hierax approverebbero...

Sotto la maschera, l'Arcinquisitore sorride...

Vergato col sangue da | 16:00 | Commenti(0)

Cambio di procedura

"Che cosa vuol dire che non ci riceverà?"

Fearingel è già un passo avanti, le ombre leggermente più dense intorno a lui. Rahab, più alto di tutta la testa, non ne sembra affatto impressionato. Lo ignora, avanza in mezzo a loro, portandosi verso la porta del Tempio di Pflarr. Per un attimo, il bibliotecario è dentro il cono d'ombra del Dio Sciacallo, del tutto invisibile.

"Vuol dire che sua Eccellenza vi manda i suoi saluti, i complimenti per l'eccellente lavoro svolto, e si aspetta un rapporto scritto sull'accaduto entro sette giorni da oggi. Verrete interrogati da me, nel corso della prossima settimana, alla fortezza di Zonta."

Interrogati... che vuol dire? Che accade? - pensa Moran. Lo spadaccino di Darokin è nervoso; c'è qualcosa che sta cambiando a Sybaros, forse, ma non riesce a capire cosa.

"Ma... non capisco!", protesta Moran. "Perchè?"

Rahab fa calare la risposta dall'alto.
"Perchè, Moran, sua Eccellenza è molto impegnato a interrogare i prigionieri Alphatiani, e ne avrà per un bel po'. Intende prendersi cura PERSONALMENTE di ognuno di loro. Specialmente del capitano Marakaz..."

Rahab si gode l'espressione spiazzata dei quattro, li lascia crogiolare. Osserva il loro viso e nota, impercettibile o quasi, un dettaglio.

"Oh, aspettate! Era, perdonate, è vostra amica? Beh, non avete nulla da temere. Qui a Sybaros non siamo certo dei barbari. Non le sarà torto un capello, se collaborerà. Dopotutto, è stata là sotto più a lungo di voi, e come comandante. Per quanto importanti siano le informazioni che avete da darci, possiamo averne di altrettanto buone da lei, forse anche di migliori... Marakaz è una preda molto preziosa, per Sybaros. Come lei, anche diversi altri personaggi che stavano con voi, e le cui trame, io credo, voi nemmeno sospettavate. Adesso andate. C'è una carrozza che vi porterà alla taverna degli avventurieri pronta qua fuori. Qui abbiamo molto da fare. Restate a disposizione al Corran Keep, per cortesia, e scrivete il rapporto senza risparmiare i dettagli. Ci faremo vivi noi."

La porta si apre senza un cigolo, a dispetto delle sue quattro tonnellate di peso. Molto appropriato per il Dio dei Guardiani a cui è caro il Silenzio.

"Non finisce così, Rahab. Non ve la potete cavare in questo modo. Anche se ci avete salvati non ci potete trattare così. Io..." l'elfo viene interrotto da Ice Green.

"Lascia, Fëaringel. Non ne vale la pena. E poi, non vogliamo certo disturbare il signor Rahab proprio in quest'ora così densa di avvenimenti, giusto?" La voce del mago è calma, controllata, ma c'è risentimento.

"Giusto" gli fa eco Hierax in una sola parola. Il monaco di Khalpen ha molto a cui pensare.
Le parole di Rahab nascondono trappole e indizi, come al solito. Occorre ripensare ad ogni momento vissuto a Haldemar. Ogni parola ed ogni sguardo sospetti, ogni silenzio, ogni spostamento. Dobbiamo capire SE davvero ci è sfuggito qualcosa, e cosa ci è sfuggito - pensa uscendo dal Tempio.

"Sagge parole" dice Rahab. "Ora, arrivederci". La porta si chiude con un leggero sbuffo, nascondendo l'alto bibliotecario alla vista. Fa freddo, è mattina presto; un paio di giardinieri si prendono cura delle siepi nel cortile della Torre, non sono nemmeno le sette. Due guardie in livrea verde e nera li aspettano al cancello. Una scura carrozza dietro di loro è pronta a riportarli a casa.

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04.10.06

In attesa di un invito indeclinabile

Il Nord. Non mi viene in mente altro che questo.
Studio come un matto nella biblioteca di Sybaros, piena di informazioni: gli Heldann, i loro territori, la loro religione, la loro magia. Ma nessuna risposta può venire dai libri sul ruolo che rivestono in questa guerra. Solo Nemrodus può spiegarmelo, anche se so già che coglierebbe l'occasione per mandarci di persona a verificare "le poche informazioni che un vecchio può ricavare dai racconti dei viandanti e che nessun mezzo magico, per quanto potente, può rendere vive come le esperienze personali". Mi sembra già di sentirlo.
Sempre sia lodato.
Però non credo che dispiacerebbe a nessuno di noi muoversi verso terre sconosciute. Forse, come me, tutti i miei compagni aspettano l'invito indeclinabile di Nemrodus a muovere verso l'estremo nord, sperando di soddisfare almeno una piccola parte della propria curiosità.
Moran avrà un nuovo tassello da collocare nel suo mosaico delle alleanze e delle ostilità tra i popoli.
Hierax indagherà sui loro protettori immortali e sul ruolo che hanno negli equilibri di Mystara.
Io tenterò di trovare qualche indizio sui quattro misteriosi elementi di cui mi ha parlato Narbeleth.
Spera, Elfo.
Solo Rin Galen tenterebbe di alzare la posta per far intendere che l'argomento non è di suo interesse. Ma in fondo anche lui, come tutti noi e forse di più, è curioso di un popolo che non abbiamo mai visto e dei suoi segreti magici.
Nessuna di queste risposte può più venire dai libri. Mi strofino gli occhi affaticati dal troppo studio e mentre mi riordino le idee per il resoconto che l'Arcinquisitore vorrà più dettagliato possibile, mi avvio verso la sua stanza per ascoltare cosa avrà da chiederci questa volta.

Vergato col sangue da | 18:34 | Commenti(0)

02.10.06

Notturno

Cinque del mattino.
Sono sveglio di colpo, butto i piedi giù dal letto, sento il freddo della pietra sulla pelle. La calma oscurità mi tranquillizza, mentre i battiti del cuore rallentano pian piano, l'impressione del sogno ancora viva dietro le palpebre.
Sogni confusi, concitati, di paura e di fatica, di sole implacabile... e di fuoco. Sopratutto di fuoco.
Non è il familiare sonno inquieto di dopo una battaglia, quando la mente fatica ad allontanarsi dal terreno dello scontro, e i sogni sono affollati dal cozzo delle spade e dalle urla dei feriti. No, c'è qualcosa di più.
Il fuoco.
L'inferno dal quale siamo appena fuggiti non basta a spiegare questa ossessione, questo fantasma che ha iniziato a tormentare le mie notti.
È cominciato poco prima dell'ultimo massacro, la carneficina dello scontro con gli Azcani... ma forse, in realtà, c'era qualcosa anche prima. Forse non erano solo mie quelle parole che mi sono affiorate sulle labbra, mentre esaminavamo il piano di battaglia con gli ufficiali alphatiani e man mano che la situazione si faceva sempre più chiara appariva evidente che non avevamo possibilità di scampo o quasi.
"Un colpo finale, per portarcene dietro quanti più possibile..."
La tentazione di risvegliare il Potere della Spada.
Sciocchezze, in realtà, visto che non ho nemmeno idea di come si possa fare, salvo che attraverso la concentrazione di una grande quantità di energia magica, come avvenne nelle isole a sud di Ochalea. Ma allora perché ho pronunciato quelle parole?
È possibile che Geburah stia iniziando ad avere qualche influenza sulla mia mente?
Guardo fuori dalla finestra. La notte è limpida sopra i tetti di Ierendi, a oriente il cielo inizia a tingersi di rosa. Qui mi sento al sicuro, il freddo delle mura di pietra della Torre di Sybaros mi tranquillizza, sembra un balsamo sul calore ardente dei miei incubi notturni.
Ma neanche questa sensazione mi piace. Sento che non è bene fidarsi interamente di questo luogo e delle persone che lo abitano. Cosa succederebbe se dovessi iniziare ad averne bisogno, a dover dipendere dagli uomini in verde e nero per combattere la tentazione che temo stia iniziando ad ardere nella mia mente? Dalla padella nella brace, è proprio il caso di dirlo.
Sorrido del mio tetro umorismo e torno a sdraiarmi. Domattina abbiamo appuntamento con l'Arcinquisitore. Vedremo cosa ci dirà...

Vergato col sangue da Moran | 20:38 | Commenti(0)