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Fëaringel Anani'Mahs
nome di Fëaringel
in caratteri elfici

Fëaringel Anani’Mahs1 (traslitterazione in Lingua Comune di Fëaringel “Anga-Himmoth”), Conte della Lama Elfica di Corran Keep, è ufficialmente nato il 28 di Kaldmont (Burymir) del 889 a.C. nel Villaggio Elfico di Sayshell, nel Granducato di Karameikos, ma in realtà è stato adottato e la sua data di nascita è piuttosto misteriosa - come la sua origine, del resto.
Fëaringel
Anga-Himmoth Fu trovato da Liuth, il chierico del Villaggio, in una cesta arenatasi sulle sponde del fiume ai primi caldi dell’estate e fu affidato, per decisione di Comporellen, capo del Clan, a Deniador e Solaria che non potevano avere figli. Il nome non fu deciso dai genitori adottivi, ma era scritto in un rotolo di pergamena trovato nella cesta.
La sua infanzia trascorse tranquilla, divisa tra i viaggi con il padre e le scorribande al Villaggio con gli amici di sempre, Melpomenia e Cleon. Studiò la magia e le forze dell’occulto con il vecchio Comporellen, ebbe lezioni di spada dal maestro Andros e di bevute dal Nano Woltar, amico del padre (“Per il piffero del Grande Nano! Non vorranno farvi diventare dei guerrieri facendovi bere solo acqua! L’acqua ai fiori!”).
Elfo dal carattere e dall’aspetto molto strano, suscitava la curiosità di tutti: occhi color del carbone e capelli corvini tenuti lunghissimi, sempre vestito di nero, con una grande predilezione per la notte e l’oscurità che nessuno al Villaggio riusciva a capire.
Durante una battuta di caccia con il padre e Woltar alcuni briganti li assalirono, ma appena lo videro scapparono gridando “Stregoneria, un Demone Nero!”. Woltar raccontò al Villaggio che li avrebbe volentieri massacrati con la sua ascia, ma per loro fortuna c’era l’Elfo Nero che li aveva spaventati. E il soprannome gli rimase.


Storia dell'Elfo Nero
dalla leggenda cantata dal bardo Antharsis di Ierendi

I primi freddi dell’autunno iniziavano a farsi sentire su Mystara, quando un piccolo gruppo di Uomini si avvicinava ad una piccola sorgente. Il cielo era nuvoloso e le nubi oscuravano le lune, ma dai cinque emanava uno strano lucore, e i loro movimenti erano sicuri in mezzo alla boscaglia come nella piena luce del sole. È questo il posto. La voce dell’uomo era come un tuono. Il più grosso si fece avanti per esaminare le acque. Sì. Il posto va bene, ma dovremo attendere un po’ di tempo per il Rito. Quanto? L’ultimo giorno dell’anno. Avremo una coincidenza di pianeti favorevole, e potremo sfruttarla per rafforzare la Regressione. E sia. Ma non un giorno di più. E detto ciò i cinque si presero per la mano e rivolsero lo sguardo al cielo. Ancora poco tempo e i loro piani sarebbero stati messi in atto.

L’ultimo giorno dell’anno Fëaringel, Immortale dell’Entropia, noto e temuto come il Ferro del Freddo Crepuscolo, si avviava verso la residenza di Mealiden. Il suo umore era eccellente, come sempre in quegli ultimi tempi. La sua potenza cresceva sempre più, e una serie di eventi positivi lo stava conducendo molto in alto nella scala gerarchica. E la sua determinazione era nota a tutti gli Immortali che lo conoscessero. Sicuramente sarebbe diventato molto potente ed avrebbe contrastato molti Gerarchi. Il suo carisma impensieriva i più potenti, ma questo non era naturalmente reso pubblico.
Il banchetto organizzato da Ordana era previsto per quella sera e i due Immortali, invitati insieme con tutti gli Immortali Elfi, avevano preparato un ingresso spettacolare, ma la cosa era una sorpresa per tutti. Tutti gli Immortali erano in festa - come sempre, del resto - e le strade erano quasi deserte, se si escludono i pochi Immortali Minori, in giro per distribuire gli inviti ai banchetti dei loro Signori. Fu proprio da uno di questi che Fëaringel fu avvicinato.
“Buongiorno a te, mio Signore! Il mio padrone desidera incontrarti.”
“Ah sì? E chi sarebbe il tuo padrone?”
“Se permetti, Egli desidera presentarsi di persona. Dunque seguimi, ti guiderò.”
Incuriosito da questa segretezza, Fëaringel seguì il servo. Il tragitto fu abbastanza lungo e attraversò due Settori, ma alla fine Fëaringel si stupì di trovarsi nel Settore dell’Entropia, il suo Settore, dove conosceva tutti, almeno per nome. Il tragitto terminò di fronte alla residenza del potente ..., Gerarca molto temuto nelle altre Sfere per la sua grande smania di potere. Fëaringel, a vedere di chi si trattava, entrò nel palazzo pensando si trattasse di un saluto e di un augurio per il nuovo anno, che tra l’altro avrebbe segnato l’avanzata di Fëaringel nella scala gerarchica. E inoltre significava che anche un Gerarca come ... si interessava a lui. Poteva costituire un buon aiuto per il futuro.
L’enorme portale di ingresso si richiuse pesantemente alle spalle dell’Immortale, che si trovò nell’oscurità totale. Quasi immediatamente si accesero alle pareti delle immense torce dalla luce fredda, e al centro dell’enorme salone apparvero le figure di cinque Gerarchi, disposti a cerchio intorno ad un braciere spento che avvampò appena i cinque iniziarono a intonare una canzone dal ritmo ipnotico. Fëaringel dapprima non capì, ma ad un tratto si accorse dell’oggetto che si trovava sospeso al di sopra del braciere. Lo stupore gli si dipinse sul volto, seguito da un terrore che solo un Immortale che sta per essere regredito può provare. E nello stesso tempo si rese conto che non c’era più niente da fare: il Rito era quasi terminato. In un attimo Fëaringel percepì l’odio nelle parole dei cinque Gerarchi e vide la soddisfazione della vendetta nei loro volti, dopodiché... più nulla.

Il Rito è compiuto, Fratelli. Ora tocca a te, devi portare quel che resta di Fëaringel alla sorgente. Finalmente non ci sarà più di intralcio; stava diventando troppo potente in troppo poco tempo. Anche nell’ultimo istante la sua potenza si è manifestata. Guardate la cesta: è completamente nera. Ma ora non sarà più un problema. E una risata fragorosa si udì dalle finestre del palazzo, mentre un bambino elfo piangeva nella sua cesta... nera.


Questa è la vera storia di Fëaringel, Immortale dell’Entropia regredito ad un’esistenza mortale con un potentissimo rito.
La sua essenza immortale, impossibile da distruggere, è stata imprigionata in cinque oggetti intrisi di magia e di potere: una spada (il sangue), un campanellino senza batacchio (l’istinto), un flauto di canna (il respiro), una maschera bianca senza lineamenti (la vista), un libro (la memoria).
Gli artefatti sono stati sparsi ai cinque angoli del mondo. Nelle decine d’anni trascorse dalla Regressione hanno cambiato padrone numerose volte, e spesso sono stati oggetto di feroci contrasti.
Fëaringel non è affatto consapevole di questa storia, e gira per il mondo con i suoi compagni di avventura John Sebastian Moran, Ice Green e, da quasi due anni, Hierax.
In combattimento diventa una furia, trasportato dalla foga della battaglia mulina le spade come rasoi ed è quasi inarrestabile; è leale con i compagni e con gli amici, ed è meglio non inimicarselo: solo una volta è stato ingannato, ed ha giurato terribile vendetta sul colpevole.

1: Abbastanza curiosamente, il nome Fëaringel viene spesso traslitterato dall'Elfico in Lingua Comune o pronunciato come Firiel. Questa costituisce tuttavia una grave inesattezza, dato che il signifcato di Firiel è fanciulla elfica. Pertanto, se doveste incontrare Firiel, ehm, scusate, Fëaringel, fate molta attenzione a non sbagliare pronuncia... è molto suscettibile su questo punto (Nota di J.S.M.).

Hierax       John Sebastian Moran       Ice Green

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