The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

27.09.06

Un regalo molto utile

A caro prezzo. La battaglia è vinta, tutti hanno combattuto con gloria e molti sono caduti con le armi in pugno.
E adesso? I superstiti si danno da fare per proporre soluzioni, ma la città distrutta e il tempo non fanno pendere la bilancia della fortuna dalla nostra parte. Rin Galen si danna per trovare una via di uscita, e non si arrende al fatto ineluttabile che tutti noi - lui compreso - ci troviamo in un vicolo cieco. Oh, abbiamo diverse possibilità, ma è meglio un viaggio di mesi verso il polo e il passaggio al mondo esterno e altrettanti mesi verso le terre abitate di Brun, oppure combattere per uscire dal passaggio controllato dagli Heldann? In mezzo, in un caso e nell'altro, terre inesplorate e costellate di pericoli sconosciuti. Qualcuno propone di barricarci qui in attesa di un improbabile ritorno degli esploratori in avanscoperta nel pozzo crollato. Mesi come minimo, forse anni, molto più probabilmente mai. Chi vogliamo prendere in giro? Moran bestemmia il Pantheon tirando pugni al muro, ma come me è propenso al viaggio verso il polo. La sete di conoscenza prevale nonostante tutto. Hierax in apparenza mantiene la sua calma ma gli occhi tradiscono la preoccupazione.
L'alphatiana continua a dare ordini ai suoi soldati per cercare di tenere alto il morale, organizza i soccorsi per i feriti e le sepolture per i morti.
La situazione di stallo è pesante. Il salto nell'Ombra è stato faticoso, l'unica cosa che voglio fare adesso è liberarmi la mente e concentrarmi per tentare di trovare una soluzione e mi sento in diritto di starmene sdraiato a far niente contro un mucchio di macerie. Giro e rigiro la pietra dell'Arcinquisitore tra le dita, il suo riflesso ipnotico è ancora più strano nella luce del piccolo sole che brilla nel Mondo Cavo.

["Bello. Cosa è?"
"Una pietra."
"Questo lo vedo da me, ma cosa significa?"]

Sembra quasi che rifletta molto più di quanto faccia all'esterno. Una vibrazione strana si diffonde nell'aria e mi fa fischiare le orecchie in risonanza. La sento da un po', ma solo adesso la percepisco veramente, e non capisco.
È quella pietra che ti rigiri tra le dita, Elfo stupido.
È vero, la pietra emette una vibrazione continua e sorda, e i bagliori non sono il riflesso del sole, ma provengono direttamente dal suo interno.
Il ronzìo si fa sempre più acuto e insistente, fino a diventare un fischio penetrante. Anche i miei compagni lo avvertono, ma ciascuno di essi guarda in una direzione diversa, verso il proprio zaino.
"La mia pietra emette un fischio."
"Se è per questo, fischiano tutte."
"Senti, mago dei miei stivali, qualunque cosa sia non mi piace. Sembra un allarme."
"Non è un allarme, è un segnale." La calma di Hierax mette a tacere il solito battibecco tra Rin Galen e Moran.
"Un segnale di che tipo?" Rin Galen mi guarda con occhi di fuoco.

["Un pensiero dall'Arcinquisitore. Mi ha pregato di consegnarvene una a testa. Personalmente."
"È una specie di smeraldo grezzo?"
"Mi ha raccomandato di dirvi di non provare a venderla perché tanto non ha nessun valore."]

Il sorrisino che mi si dipinge spontaneo in volto farà montare su tutte le furie il Mago.

["E cosa c'è sotto?"
"Niente, Rin Galen: è solo un regalo."]

Non posso far altro che sorridere nell'ammirare la perfezione del quadrato che Hierax costruisce per terra con i quattro smeraldi, e il comparire di Rahab, per una volta gradito, dal cancello luminoso che si apre nel centro.
"Signori, questa è un'emergenza. Sua Eccellenza l'Arcinquisitore Nemrodus mi prega di guidarvi al più presto verso la Torre di Sybaros, dove sarà lieto di offrirvi ospitalità e ascoltare i vostri racconti su questa deplorevole disavventura."

Vergato col sangue da | 11:07 | Commenti(0)