The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

20.07.04

Una folla troppo festante

- Allora, ricapitolando... quei mostri assassini non potranno più farci del male?
Il capannello di fauni vociava davanti a un Fëaringel sempre più spazientito. Rin Galen guardava da lontano e sghignazzava, pensando che certo a lui il controllo della situazione non sarebbe mai sfuggito così. Hierax osservava l’impazienza dell’Elfo immaginando quanto desiderasse trovarsi lontano da lì. Soprattutto osservava la sua mano e l’elsa di Narbeleth, o meglio la loro reciproca distanza, sperando che non si riducesse improvvisamente.
- Ve l’ho già detto, nessuno vi nuocerà più.
- Siete stati voi?
- Come nella profezia?
- Sì! Sì! È come nella profezia!
Capre nelle gambe e nel cervello.
Moran venne in aiuto di Fëaringel per cercare di placare quella folla.
- Al tempio più nessuno potrà farvi del male. L’Ordine ha avuto la sua vendetta, anche se parziale. Ancora molto tempo dovrà passare perché il responsabile di tutto questo dolore possa pagare per le sue colpe.
Ecco il paladino del bene che interviene. Non sa proprio tacere.
- Il Tempio è di nuovo nostro!
Ci manca solo quel saccente di mago e siamo a posto.
- Cosa vuole dire molto tempo? Domani?
- Alla prossima luna nuova?
- Ma domani è prima o dopo la prossima luna nuova?
- Di nuovo nostro! Evviva!
Io lo so, qual è la soluzione migliore, Fëaringel.
- Grazie ai nostri salvatori!
Per l’Elfo era quasi impossibile seguire il corso dei propri pensieri, con quella folla di esseri della foresta che schiamazzava concetti dissonanti e Narbeleth che gli trasmetteva frammenti di ricordi di una vita e di una non morte altrui insieme a seduzioni di sterminio di creature innocenti seppure fastidiose.
Cercando di passare inosservato in mezzo a quella folla di creature del bosco, l’Elfo decise che la soluzione migliore per evitare di mettere mano alla spada fosse allontanarsi dalla radura, e mettere ordine agli accadimenti di quegli ultimi giorni. Moran si stava lanciando disperatamente in un racconto dei fatti che potesse essere comprensibile a creature che non hanno il senso del tempo e seguono una logica tutta loro, nel disperato tentativo di farli placare e andare finalmente a riposare.
Il cerchio iniziava nuovamente a chiudersi. Leggende che acquistavano forma e sostanza, allacciando terre lontane in un'unica trama che non lasciava presagire niente di buono per il futuro.


Vergato col sangue da | 20.07.04 17:37