The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

25.07.04

I consigli dell'Arcinquisitore

"Senti, fai un po' come vuoi, in fondo sono affari tuoi. Però cerca di non dimenticarti che nessuno dà niente per niente, e sopratutto uno come Nemrodus. Io non so che cosa ti abbia dato promettendoti che ti farà aumentare la tua abilità con la spada, ma di qualunque cosa si tratti, avrà sicuramente qualche effetto collaterale. Perciò ti dico solo: attento!" Il tono di Moran era tranquillo, quasi rassegnato.
"Mi ha dato solo dei consigli, dei buoni consigli. Anzi, degli ottimi consigli." Il tono di Fëaringel, al contrario, era sicuro, pieno di fiducia.
Fa troppe domande, questo Ladro. Quand'è che ce ne sbarazziamo? Il tono di Narbeleth, beffardo come al solito.
"Fatti gli affari tuoi, anche tu" pensò Fëaringel, cercando di imporre la propria autorità, come al solito.
"Beh, comunque sia, non dire poi che non ti avevo avvertito" concluse Moran, avviandosi verso il tempio di Diulanna.
"Degli ottimi consigli, già" pensò tra sé e sé Fëaringel.
Non vedeva l'ora di iniziare con la prima lezione.

Vergato col sangue da Moran | 21:23 | Commenti(0)

20.07.04

Fëaringel l'indovino

Una certa esperienza gli assicurava che a breve un messaggero dell’Arcinquisitore, se non lui stesso, sempre sia lodato, li avrebbe invitati per un colloquio a Sybaros, che già si immaginava.

“Bentornati, ragazzi miei! Siete stati bene a Desia? Sapete, i miei messaggeri laggiù mi hanno assicurato che siete stati trattati con il massimo riguardo. Per quel poco nelle mie possibilità, si intende, perché purtroppo so che qualche piccolo contrattempo l’avete avuto. Ma il vostro caro amico ha fatto il possibile per farvi avere il migliore soggiorno che potesse garantirvi. Che ci volete fare: bifolchi non abituati alle consuetudini della città, può capitare che non conoscano le regole dell’etichetta. Sono persone che stanno lontane dal mondo civile e non conoscono nemmeno gli avvenimenti più importanti del proprio regno, per non parlare degli altri. Non saranno informati nemmeno di ciò che succede a Karameikos, da cui pure distano solo poche miglia. Io, pur preso da tutti i miei impegni, almeno ascolto i racconti dei viaggiatori per sapere cosa succede nel mondo”.
Oltre ad avere una rete tentacolare di spie, naturalmente. Sempre sia lodato.
“Però in questo modo mi arrivano molte notizie di seconda mano su quanto accade all’estero. Tutti i viaggiatori non parlano d’altro che della guerra a oriente, sempre le stesse notizie che vengono rivoltate in versioni sempre diverse ma che parlano tutte di scontri, di battaglie, di manovre. Solo qualcuno... forse me ne parlaste proprio voi, ma sicuramente mi sbaglio, che ne sapete voi? È una cosa così noiosa da non meritare attenzione, ma ogni tanto c’è bisogno di una notizia nuova per tenere la mente sveglia e così, per puro interesse personale, si capisce, io cerco di tenermi aggiornato... qualcuno mi dice che a Karameikos corre voce di un nuovo e potente esercito che si va formando nella zona delle montagne. Una notizia sicuramente ingigantita, visto che in quelle zone più che orde di briganti o di orchi non si sono mai viste, ma nella mia lunga esistenza ho imparato che tutte le notizie hanno un fondo di verità. E poi mi incuriosisce sentire un nome di cui già tempo fa sentii parlare... come si chiama?... Endrich...”
“Edrich, Eccellenza”, puntualizzerà Rin Galen, non resistendo alla tentazione.
“Mi piacerebbe poterne sapere di più, ma come sapete io sono trattenuto qui da molte cose. Né posso mandare qualcuno, perché ho già tutti i miei collaboratori oberati di lavoro. Così mi chiedevo... naturalmente siete liberi di dire di no... se per caso doveste capitare da quelle parti potreste tenere aggiornato anche me... Cosa sono quelle facce? Non ditemi che anche voi volete andare a vedere cosa sta succedendo a oriente? Vi ritenevo persone intelligenti: tanti altri posti meritano la nostra attenzione in questo momento storico. Per esempio, a nord si dice che Glantri possa avere una parte importante nella guerra, per non parlare del Khanato. Sarebbe interessante fare un viaggio fin laggiù per capire qualcosa, non trovate? Se poi i miei presentimenti sono giusti... lasciatevelo dire da chi in queste cose un po’ di esperienza ce l’ha... di questo Lord Edrich sentiremo parlare presto”, e lancerà un’occhiata di fuoco a Rin Galen lasciando intendere che ne sa molto di più di quanto vada farneticando da mezz’ora.
"Eh, se non avessi già così tante preoccupazioni e così poche energie, un viaggetto me lo farei volentieri. Queste isole sono belle, ma dopo un po’ una persona abituata a viaggiare sente il bisogno dei grandi spazi, di respirare il profumo delle montagne e di cavalcare a perdifiato nelle pianure. Oltre che mangiare saporite bistecche e non pesce a qualunque ora del giorno, si capisce.”

Detto questo il furbastro, sempre sia lodato, guarderà dritto negli occhi colui che riterrà in quel momento più facile da convincere a gettarsi nella mischia, e cioè: non Hierax, che ha l’occhio lungo; non Rin Galen, che chiede sempre qualcosa in pagamento; non Moran, che è troppo buono.
Guarderà il sottoscritto e sotto la sua maschera forse sorriderà dicendo:
“Suvvia, aiuterete questo vecchio malandato a vedere un po’ il mondo. Solo Fëaringel mi sembra entusiasta. Certo, lui è fortunato: potrebbe anche passare a salutare la famiglia. Guardate come sorride!”

Perché fosse per te, a quel punto tu avresti già deciso, ho capito bene?
Ho già deciso adesso.
Mi piaci quando sei così determinato.
Qualcuno di potente a cui rubare l’ombra, Narbeleth. Te l’immagini?
Oh, sì, che me lo immagino...

Vergato col sangue da | 17:41 | Commenti(0)

Una folla troppo festante

- Allora, ricapitolando... quei mostri assassini non potranno più farci del male?
Il capannello di fauni vociava davanti a un Fëaringel sempre più spazientito. Rin Galen guardava da lontano e sghignazzava, pensando che certo a lui il controllo della situazione non sarebbe mai sfuggito così. Hierax osservava l’impazienza dell’Elfo immaginando quanto desiderasse trovarsi lontano da lì. Soprattutto osservava la sua mano e l’elsa di Narbeleth, o meglio la loro reciproca distanza, sperando che non si riducesse improvvisamente.
- Ve l’ho già detto, nessuno vi nuocerà più.
- Siete stati voi?
- Come nella profezia?
- Sì! Sì! È come nella profezia!
Capre nelle gambe e nel cervello.
Moran venne in aiuto di Fëaringel per cercare di placare quella folla.
- Al tempio più nessuno potrà farvi del male. L’Ordine ha avuto la sua vendetta, anche se parziale. Ancora molto tempo dovrà passare perché il responsabile di tutto questo dolore possa pagare per le sue colpe.
Ecco il paladino del bene che interviene. Non sa proprio tacere.
- Il Tempio è di nuovo nostro!
Ci manca solo quel saccente di mago e siamo a posto.
- Cosa vuole dire molto tempo? Domani?
- Alla prossima luna nuova?
- Ma domani è prima o dopo la prossima luna nuova?
- Di nuovo nostro! Evviva!
Io lo so, qual è la soluzione migliore, Fëaringel.
- Grazie ai nostri salvatori!
Per l’Elfo era quasi impossibile seguire il corso dei propri pensieri, con quella folla di esseri della foresta che schiamazzava concetti dissonanti e Narbeleth che gli trasmetteva frammenti di ricordi di una vita e di una non morte altrui insieme a seduzioni di sterminio di creature innocenti seppure fastidiose.
Cercando di passare inosservato in mezzo a quella folla di creature del bosco, l’Elfo decise che la soluzione migliore per evitare di mettere mano alla spada fosse allontanarsi dalla radura, e mettere ordine agli accadimenti di quegli ultimi giorni. Moran si stava lanciando disperatamente in un racconto dei fatti che potesse essere comprensibile a creature che non hanno il senso del tempo e seguono una logica tutta loro, nel disperato tentativo di farli placare e andare finalmente a riposare.
Il cerchio iniziava nuovamente a chiudersi. Leggende che acquistavano forma e sostanza, allacciando terre lontane in un'unica trama che non lasciava presagire niente di buono per il futuro.

Vergato col sangue da | 17:37 | Commenti(0)

15.07.04

Il prezzo da pagare

Maledizione. Fëaringel mi preoccupa sempre di più. Ogni giorno che passa è sempre meno Elfo e sempre più... qualcos'altro. Quella maledetta spada è più potente e più pericolosa di quanto pensassimo fin dall'inizio. Chissà come c'era arrivata, nel tesoro di Atan-Roh..."
I pensieri di Moran erano cupi mentre rientrava alla locanda nella limpida luce del mattino di Desia. Salì le scale verso la sua stanza, entrò e appese il mantello dietro la porta, poi sganciò Geburah dal fianco e la gettò con noncuranza sul letto.
Narbeleth. Crepuscolo, in lingua elfica. Un nome adatto, tragicamente adatto, forse, per quella spada. Potrebbe davvero essere il tramonto del nostro amico. Per Tarastia, è pericoloso giocare con le forze dell'Oscurità. Ma la sete di potere porta a percorere brutte strade..."
Lo sguardo di Moran, che vagava per la stanza, di un tratto si arrestò di botto in corrispondenza del letto. Lì, buttata con trascuratezza sulle coperte, stava un oggetto più antico del pianeta su cui vivevano, un artefatto dal potere immenso, vecchio di eoni... come in un lampo, diverse immagini mentali si sovrapposero nella mente del Ladro...
...una spianata di varie miglia di terreno brullo e carbonizzato, circondato da un'orda di demoni urlanti, tenuti a distanza dalle forze dimensionali concentrate intorno alla vecchia torre senza nome... lui che lottava per conservare il controllo e impedire che il potere della sa-shull si attivasse nuovamente, ripetendo l'olocausto che aveva spazzato via in passato ogni cosa in quel medesimo luogo...
...i momenti frenetici sulla banchina ghiacciata nel porto delle isole a sud di Ochalea, Eothien Nahar che lo incitava ad attivare il potere della spada come estrema risorsa contro la Bestia che stava per travolgerli... una palla di fuoco accecante, e poi il nulla, e il risveglio nelle acque gelide del porto, con la gamba sinistra troncata di netto sotto il ginocchio...
...un luogo da incubo, l'interno del mostro evocato da Lord Zonta per distruggere Ierendi, Ferlha Morrh, la spada che diventava sempre più potente, sempre più incandescente, trovandosi dentro un organismo alieno... la lama che affondava giù, attraversando la carne di quell'orrore come un coltello arroventato nel burro, la fuga precipitosa verso il mare e la salvezza... e poi una palla di fuoco quale nemmeno i mille maghi più potenti di Alphatia messi insieme avrebbero potuto creare, un'Apocalisse totale e subitanea che aveva cancellato il mostro, e insieme con esso milioni di metri cubi d'acqua e d'aria...
Moran riaprì gli occhi e fissò la spada sul letto, dall'apparenza quasi inoffensiva nell'elegante fodero, come fosse un'arma cerimoniale.
Anche lui si portava appresso un oggetto dal potere incommensurabile, probabilmente molto superiore a quello di Narbeleth, forse più potente di qualsiasi altra cosa ci fosse in quel momento sul pianeta. E anche lui lo trattava con noncuranza, come fosse un comune pezzo di acciaio, come Fëaringel faceva con la sua spada nera.
Quali cambiamenti invisibili, in realtà, aveva già subito o stava subendo? Qual era il prezzo da pagare, per usufruire di un tale potere, immenso, incomprensibile, incontrollabile?
Moran rabbrividì.

Vergato col sangue da Moran | 12:43 | Commenti(0)

13.07.04

Una mezza giornata di riposo

- Ahi! Maledizione, fai più piano!
- Ecco lo spavaldo guerriero che torna dalla guerra. Stai fermo, che non riesco a medicarti.
L'Elfo Nero che torna dalla battaglia! Se ti sentissero gli altri adesso...
- Ti ho detto di far piano! Riesci a essere più delicata?
- Hai due graffi sul braccio che si possono infettare. Ti sto mettendo un preparato dei chierici. Ma si può sapere dove sei stato stanotte?
- Mi hanno aggredito dei cani randagi mentre stavo ritornando alla locanda.
- Dovevano essere dei cani randagi veramente grossi, visto come ti hanno conciato.
Sì, decisamente grossi. Anche mannari, direi.
- No, è che ho avuto l'istinto di proteggermi la faccia con le mani e mi hanno morso sulle braccia. Fai piano!
- Ho quasi finito.
Ecco che recita la parte del povero eroe ferito che ha bisogno di coccole dalla leggiadra pulzella. Certo che le tenti tutte per finire a letto con questa ragazza.
Hai avuto quello che volevi stanotte, Narbeleth. Ora lasciami in pace.
Sì, sì...
- Ecco fatto. Tieni per un po' questa benda pulita sulla ferita. Due o tre giorni e spariranno anche le cicatrici. È un unguento speciale che fanno i chierici di qui, miracoloso.
Si chiama pozione curativa, ignorante. Tagliale la gola a questa contadinella.
E smettila!
- Sei un po' strano, deve essere stata proprio una brutta esperienza.
- Già, proprio una brutta esperienza. Scusa, Cristina, ora mi stendo un attimo per riposare. Poi levo il disturbo.
- Se vuoi puoi trattenerti qui, per oggi. Dammi la spada che te la sistemo di là...
- NON TOCCARLA! Ehm... scusa... è molto affilata, potresti farti male... la appoggio qui, non disturbarti.
- Allora... preparo il caffé?
- Ottima idea.
Tu stai buona qui e non rompere per un po'.
Asino di un Fëaringel! A cosa mi tocca assistere!

Vergato col sangue da | 09:33 | Commenti(0)